Il titolo dell’esposizione Enrico Pinto “La Pittura di Pietra” trae spunto dalla chiacchierata intercorsa con l’artista, il quale parlando della sua arte e delle sue opere ha riferito che fu proprio leggendo un vecchio libro, dal nome “La Pittura di Pietra. Dall’arte del mosaico allo splendore delle pietre dure”, che nacque questa grande passione per il commesso marmoreo. Non solamente la lettura del libro ne ha determinato questo grande amore, ma anche la predilezione per la natura ed i numerosi viaggi intrapresi in giro per il mondo, nelle cui realizzazioni grafiche, sono specificatamente resi con molto interesse e dedizione.
Esposizione di opere in commesso marmoreo visitabile dal 18 ottobre al 02 novembre 2020.
Enrico Pinto si definisce un artista-artigiano, che ha sempre nutrito forte interesse per il disegno e le scienze naturali.
Oggi vive e continua, alla tenera età di 78 anni, la sua arte nel laboratorio presso la propria abitazione in Padula.
Ed è proprio a Padula nei locali, ex depositi delle Derrate, nella Certosa di San Lorenzo che avrà luogo per la prima volta la sua Esposizione.
Ma cos’è il commesso marmoreo?
Secondo quanto riporta Cristina Scarpa nel suo “La tecnica del commesso marmoreo. Da Firenze a Venezia” è <<la derivazione di un particolare tipo di mosaico di origine romana (III secolo d.C.) chiamato opus sectile, o mosaico a sezioni, nel quale il disegno da rappresentare è formato da tessere di varie dimensioni, di marmo o vetro, tagliate e accostate nel modo voluto>>.
Il “mosaico a sezioni” si trasformò, poi, nel “commesso” di pietre dure nel XVI secolo. Fu soprattutto utilizzato per oggetti d’arredo come tavoli, stipi, inginocchiatoi, caminetti, quadri, reliquiari, scrigni portagioie, bicchieri, coppe, vasi e bottiglie. Veniva così creato il disegno, solitamente a colori e in dimensioni reali, dal quale si operava la suddivisione per la composizione delle varie sezioni costruttive.
La peculiarità di questa tecnica non era solo nella grande precisione per l’accostamento delle varie parti, ma il vero elemento distintivo risiede nell’essere un unicum, un esemplare unico.
L’Esposizione.
Le opere previste per la realizzazione dell’evento saranno circa 30. Si tratta di manufatti con differenti dimensioni e soggetti che lasceranno lo spettatore stupefatto al sol pensiero che si tratti di così tanti piccoli “pezzettini” di marmo che accostati l’uno accanto all’altro danno vita ad un quadro o tavolo.
La mostra avrà luogo nella Certosa di San Lorenzo in Padula, nei locali delle derrate, da domenica 18 ottobre che sarà la giornata inaugurale prevista per le ore 17:00, al 02 novembre 2020. Gli orari di apertura saranno i seguenti dalle 10:00 alle 18:00. Ultimo accesso ore 17:00.
L’ingresso è gratuito e verranno seguite tutte le disposizioni necessarie per contenere la diffusione del Covid-19. Sarà quindi obbligatorio l’uso della mascherina, mantenere il distanziamento e gli ingressi saranno suddivisi per numero massimo 15 persone per volta.
La prenotazione è obbligatoria e bisogna recarsi presso la biglietteria per la misurazione della temperatura.
Le opere in esposizione, per chi ne fosse interessato, potranno essere acquistate.